Dramma in tre giornate, in prosa, di Victor Hugo,
rappresentato nel 1835. Racconta, attraverso un macchinoso e complesso intrigo,
tutto a colpi di scena secondo il convenzionale schema dell'autore, la storia di
Angelo Malipiero, tirannico podestà di Padova, inviato da Venezia nel
1549.
A. vive sotto l'incubo di Venezia, da cui si sente sorvegliato e da
cui potrebbe d'ora in ora essere spodestato e punito. Attanagliato dalla gelosia
per la moglie Catarina Bragadin, vive tormentato da questa sentimento, senza
poter trarre conforto dall'amore per la commediante Tisbe, che tutti credono sua
amante mentre non lo è. Essa ama Rodolfo, un proscritto misterioso sotto
cui si nasconde Ezzelino da Romano. Il dramma è talmente aggrovigliato,
da essere difficilmente riassumibile, tuttavia, per la ricchezza degli effetti
teatrali, apparve come un canovaccio ideale per la musica operistica. Mercadante
ne trasse l'opera
Il giuramento e Ponchielli, su libretto di Boito, ne
ricavò la
Gioconda.